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Immagine tematica del museo

IMSAI VDP 80

L' IMSAI VDP-80 è passato alla storia per aver provocato il fallimento della sua gloriosa casa produttrice: ogni due pezzi venduti uno veniva restituito per difetti di fabricazione.

I lettori di dischi del VDP 80 erano talmente delicati che il loro funzionamento era affidato principalmente alla corretta livellazione del piano di lavoro, operazione resa difficile dal peso preoccupante della macchina. Perché allora un simile computer nel museo? La IMSAI ebbe il merito di diffondere la cultura del computer tra gli appassionati: il primo prodotto, l' IMSAI 8080, fu il principale concorrente dell'Altair, il primo computer della storia venduto in kit. Migliaia di appassionati trovavano nell' IMSAI il punto di incontro tra professionalità e flessibilità offerta da un sistema "aperto" a modifiche ed interventi manuali. Insomma, il computer ideale per gli smanettoni: non a caso fu protagonista del cult-movie "Wargames".

L' IMSAI VDP 80, invece, non approfittò della preziosa eredità lasciata dal suo predecessore: ancora oggi il suo aspetto imponente lascia immaginare quante risorse e speranze venivano affidate ad una macchina dalle possibilità apparentemente infinite ma dal futuro inevitabilmente incerto. L' IMSAI VDP-80 arrivò nel museo una mattina di gennaio, ricoperto dal fango e reduce, forse, da una traversata atlantica.

 
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