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Retrocomputing Mania

di Massimiliano Fabrizi

Se non avete mai utilizzato un computer con lo spirito pionieristico che caratterizzava tutti gli appassionati e i professionisti dei decenni passati, probabilmente non riuscite a capire la filosofia del retrocomputing.

In quegli anni ogni computer aveva una storia particolare, ogni macchina era un'avventura informatica: tutti potevano cimentarsi in esperimenti per potenziare i propri calcolatori domestici e scovarne i segreti non rivelati. Insomma, lo spirito che ci avvicinava ad un computer non č quello che oggi potrebbe aver un qualsiasi operatore, ma era denso di scoperte e sorprese: ognuno si sentiva come Indiana Jones.Ancor prima, quando gli home computer non erano diffusi, gli operatori di mainframe si trovavano ogni giorno a sfidare i loro colossi per ottimizzare processi di calcolo troppo lenti che oggi si risolvono in millesimi di secondo. La sfida del tempo, quello di elaborazione, e quella dello spazio per immagazzinare i dati erano un continuo stimolo a migliorare i programmi e migliorare se stessi. Oggi c'č abbondanza di memoria e una gran quantitą di spazio su hard-disk, che vent'anni fa sembrava irraggiungibile: eppure allora ogni cosa, ogni computer sembrava aver gią raggiunto i livelli pił alti. Chissą come sarebbero stati nel 2000, pensavamo tutti.

Con i computer di oggi, tutti anonimi e tutti uguali, non c'č pił quello spirito. O forse lo avvertiremo tra vent'anni. I primi ad entrare nelle nostre case godevano di vita propria: avevano un anima, creata probabilmente da noi stessi e alimentata da storie, sfide, confronti con i successori sempre criticati e avventure personali. E' tutto questo turbinio di emozioni che spinge gli appassionati di oggi a rincorrere le vecchie glorie, a ripulirle meticolosamente, a studiarne gli interni come un chirurgo esaltato, a resuscitarli e adorarli come sciamani drogati da quelle esperienze passate, impossibili da reprimere. Tutto questo č retrocomputing.

La prima volta che collegai il computer al telefono non potevo neanche immaginare che una creatura come Internet sarebbe potuta mai esistere. Allora esistevano solo le BBS, le banche dati locali. Queste erano raggiungibili con il modem o l'accoppiatore acustico, o l'adattatore telematico.... Ognuna risiedeva in luogo preciso e aveva un suo numero locale: i pił ricchi avevano l'incredibile possibilitą di collegarsi alle BBS americane o canadesi, e scaricare chissą quali file testuali, ricchi di informazioni fresche e sconosciute nel nostro paese... Per me digitare un numero di Milano e sapere che il mio computer era fisicamente collegato da un filo di byte ad un'altra cittą equivaleva ad un evento che mi avvicinava al futuro pił degli altri. Avrei mai potuto immaginare che un giorno sarebbe esistita la possibilitą di gestire uno spazio su un computer remoto, magari oltreoceano? Avrei mai potuto pensare di possedere nel 2001 pił di 50 computer quando allora uno solo costava pił di ogni altra cosa da me raggiungibile? E che migliaia di persone sconosciute potessero apprezzare i miei sforzi senza muoversi da casa? Oggi vi sembrerą normale stare seduti a leggere una pagina su un computer, raggiunta con un collegamento ipertestuale tramite un comune modem e un abbonamento a Internet. Ma solo sei anni fa tutto questo era fantascienza.

Dieci anni fa qualcuno diceva che il computer che state usando sarebbe stato impossibile da realizzare e che la velocitą dei processori non avrebbe mai superato i 100 Mhz. Oggi abbiamo hard-disk da 75000 Mb e processori da 1700 Mhz.

Nel 1990 un hd da 200 Mb costituiva uno status-symbol. Nel 1985 un disco rigido da 5 Mb era il massimo che si poteva desiderare e costava otto milioni. Negli anni settanta solo i mainframe avevano sistemi di memorizzazione su tali dischi e costavano centinaia di milioni, con prestazioni che oggi fanno sorridere.

Questa incredibile velocitą evolutiva ha compresso le varie ere informatiche e ha dato la possibilitą a molti di essere protagonisti in prima persona della storia che ha cambiato il mondo. Non voglio essere retorico ma, ricordatevi, questi anni costituiscono una rivoluzione che ha inciso su ogni aspetto della societą umana, come non era mai successo dalla nascita dell'uomo. E noi stiamo partecipando.

Eccoci quindi archeologi informatici, guru elettronici e smanettoni incalliti: ricercatori senza tregua, esploratori di discariche e cantine dimenticate, capaci di apprezzare quell'odore di polvere intrisa di aroma elettrico tipico dei vecchi computer. Tutti questi sono i motivi che ci spingono a cercare queste vecchie macchine e a possederle di nuovo per resucitarne lo spirito nascosto da anni. Se non l'avete capito adesso, non lo capirete mai pił.

 
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